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al testo di Simonetta Sambiase
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#SaveAshrafFayadh
Devo dire a mio figlio che c’è la confusione e ci sono i dolori c’è un carnefice ogni cento vittime e la macchina del mondo che si muove attorno nessuno vuole farla smettere la spia è sempre accesa e silenziosa poco ci importa che siano gli altri a mandare dei lamenti poco importa che le ruote che girano calpestino davvero nessuno vuole guardare e affrettiamo i passi.
Che c’è il potere e ci sono gli idoli c’è una cima sempre da assaltare e mille facce da indossare per restare alti e nessuno vuole sentirsi smesso mettendosi nei panni dell’altro ci si impoverisce la polvere la si getta nel cortile del vicino la croce sulle spalle dei poveri cristi che tradiamo ogni silenzio può aprire una tomba.
Dovrò dire pure qualcosa a chi tra noi ha detto che ci vorrà coraggio a chiedere vergogna e chiamare amico un uomo maledetto e chiamare amore una patria tiranna che ci vuole umanità nella confusione e nella polvere darci pace e vivere
e chiedere libertà per chi hanno costretto ad un solo pezzo di cielo e trova ancora poesia per scriverci sopra
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